titolo : NURSIND:"INDIGNATA PER GLI ADDEBITI MOSSI INGIUSTAMENTE AL SINDACO DI SULMONA"
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NURSIND:"INDIGNATA PER GLI ADDEBITI MOSSI INGIUSTAMENTE AL SINDACO DI SULMONA"
SULMONA - "Avendo raccolto dalla cronaca locale le rimostranze del Direttore generale della ASL, dott. Rinaldo Tordera, in merito all’ordinanza di sospensione dell’attività del Centro di Salute Mentale e del Centro Diurno Psichiatrico di Sulmona, questa O.S. ritiene doveroso intervenire, indignata per gli addebiti mossi ingiustamente al Sindaco di Sulmona, a fronte delle esigenze di tutela dei lavoratori (e degli utenti) che, secondo quanto accertato dal NAS, non erano e tuttora non sono assicurate.È facile e comodo ribaltare sul Sindaco responsabilità che non sono sue, adducendosi la solita cantilena dei disagi creati ai pazienti.Da quanti anni il dott. Tordera sa che avrebbe dovuto trovare nuove soluzioni allocative per quella struttura sanitaria, solo temporaneamente alloggiata in locali della zona artigianale?
Come poteva non sapere, il dott. Tordera, che il contratto di locazione dello stabile di viale Mazzini non poteva essere legittimamente stipulato, in quanto in quel fabbricato possono essere ospitati (secondo il vigente piano regolatore comunale) solo uffici e studi privati e non anche strutture sanitarie pubbliche?
Come poteva, il dott. Tordera, non sapere che sono state disposte varianti del progetto di ristrutturazione di quel fabbricato, che ne hanno reso funzionalmente inidonea la distribuzione degli spazi, visto che l’Autorità ispettiva ha rilevato una indebita promiscuità tra CSM e il Centro Diurno Psichiatrico, il cui inevitabile effetto è quello di creare disagio, se non vera e propria violazione della privacy, nei frequentatori dei due distinti servizi?
Chi ha disposto quelle varianti? I proprietari del fabbricato di propria iniziativa o magari su indicazione di qualche non meglio individuato esponente della ASL?
Quale e quanta parte ha avuto nella vicenda (se l’ha avuta) l’ufficio tecnico della ASL e quale e quanta parte il Dipartimento di Prevenzione della stessa ASL, che effettua accertamenti e rilascia pareri preventivi di idoneità funzionale e strutturale delle strutture sanitarie?
E come può il dott. Tordera aver dimenticato che prima di mettere in esercizio una struttura sanitaria, qualunque esercente è tenuto a munirsi preventivamente delle prescritte autorizzazioni ed accreditamenti?
Cosa farebbero e cosa fanno gli ispettori della ASL se accertano che, ad esempio, un ristorante è stato aperto privo delle prescritte autorizzazioni?
Facile, dott. Tordera, trincerarsi dietro la fragilità e la debolezza dei malati ed attaccare provvedimenti che il Sindaco è stato costretto per dovere d’ufficio ad adottare!
Risponda dott. Tordera, se può, ai quesiti che Le abbiamo rivolto e solo dopo, forse, potremo riconoscere che trincerarsi dietro un utenza debole non è un modo per sfuggire alle proprie responsabilità!
Non crede, dott. Tordera, che sia venuto il momento di dimettersi e non solo a causa di questa vicenda?"
Il Segretario Provinciale
Nursind L’Aquila
Dott. Antonio Santilli
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