titolo : In gommone dalla Tunisia fra Marsala e Mazara. Gli sbarchi fantasma dei sospetti jihadisti
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In gommone dalla Tunisia fra Marsala e Mazara. Gli sbarchi fantasma dei sospetti jihadisti
Immigrazione clandestina in comode imbarcazioni, blitz della Guardia di finanza di Palermo: 13 fermi. Un indagato parlava di un viaggio in Francia e di azioni pericolose. L'intercettazione: "Dio mi aiuti per quello che devo fare"(Martedì 10 Aprile 2018)
Palermo - Non si sono mai fermati i trasferimenti riservati dalla Tunisia alla costa trapanese. La guardia di finanza di Palermo ha scoperto un’altra organizzazione che gestiva i cosiddetti sbarchi fantasma fra Marsala e Mazara del Vallo. Uno dei protagonisti del traffico è sospettato di essere vicino ad ambienti terroristici, nelle intercettazioni si parla di un suo viaggio in Francia senza ritorno e di azioni pericolose: "Dio mi aiuti per quello che devo fare", diceva.
La procura diretta da Francesco Lo Voi ha fatto scattare un fermo d’urgenza nei confronti di 13 persone, sono cittadini tunisini e marocchini residenti nelle province di Trapani e Palermo; nel gruppo c’è anche una donna, accusata di essersi occupata della vendita delle sigarette di contrabbando che viaggiavano sui gommoni degli sbarchi fantasma.
Il prezzo di una traversata variava dai 3.000 ai 5.000 euro. Ad ogni viaggio, che partiva dalla provincia tunisina di Nabeul, venivano imbarcate dalle 10 alle 15 persone. Le indagini del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo e della Compagnia di Marsala, coordinate dal procuratore aggiunto Marzia Sabella e dai sostituti Geri Ferrara, Claudia Ferrari, Federica La Chioma, hanno svelato un’agenzia di servizi ben attrezzata. All'organizzazione di carattere transnazionale viene contestata l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e il contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Con un supplemento, i viaggiatori potevano percorrere la tratta fra la Tunisia e la Sicilia in due fasi, con tappa e soggiorno in una casa di Pantelleria, un modo per abbattere il rischio di controlli ed arresti.
Nel giugno dell’anno scorso, era scattato un altro provvedimento di fermo, per 15 persone, ma la linea Tunisi-Sicilia non si è interrotta. Alcuni gommoni sono stati inseguiti in mare delle motovedette della Finanza, altri viaggi sono stati seguiti passo passo attraverso gli aerei del Reparto operativo aeronavale della Gdf. Le intercettazioni hanno poi svelato i segreti del gruppo, uno scenario che gli investigatori diretti dal colonnello Francesco Mazzotta stanno ancora approfondendo: alcuni clienti dell'agenzia degli sbarchi fantasma potrebbero essere fiancheggiatori del terrorismo islamico.
[Fonte: repubblica.it - SALVO PALAZZOLO]
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