titolo : "LE PICCOLE COMUNITA' E PICCOLI COMUNI D'ITALIA: UN PROGETTO DI SALVAGUARDIA"
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"LE PICCOLE COMUNITA' E PICCOLI COMUNI D'ITALIA: UN PROGETTO DI SALVAGUARDIA"
Sabato 28 Aprile ore 10,00 Sala Consiliare del Comune di CoculloCOCULLO - Il Comune di Cocullo, socio dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha da tempo iniziato un percorso che vuole portare al riconoscimento da parte dell’Unesco, come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, della festa di San Domenico Abate/Rito dei Serpari e della tradizione che ne consente la realizzazione da tre secoli.
La festa, nota in tutto il mondo, è sostenuta da associazioni culturali, imprenditori, istituzioni e cittadini che ne hanno appoggiato, con atti concreti, l’aspirazione al riconoscimento Unesco.Tra le istituzioni sostenitrici, c’è una Associazione Temporanea di Scopo, che raccoglie 13 Comuni tutti legati dalla comune devozione a San Domenico Abate. Ad eccezione di Sora, dove però ha sede la tomba del santo, il resto sono piccoli comuni, tutti caratterizzati dallo spopolamento, che mette in dubbio sia la permanenza delle Comunità locali e sia, come conseguenza, delle tradizioni culturali secolari che sono una ricchezza del patrimonio nazionale.
Tutto questo è reso ancor più grave dagli eventi sismici recenti (L’Aquila, Amatrice, Norcia) che ora concretamente mettono in pericolo la sopravvivenza di decine di piccoli comuni, tutti drammaticamente alle prese con la desertificazione forzata e con la ricostruzione con tutta la sua lentezza.
In questo quadro, la candidatura della tradizione di Cocullo a patrimonio dell’Unesco si pone come atto teso a dare visibilità a questa problematica, in modo da richiedere interventi concreti tesi alla salvaguardia del grande patrimonio culturale che caratterizza tutti i borghi dell’Appennino centrale.
Da qui l’idea: tenere, in occasione del Rito dei serpari del 2018, il prossimo 28 aprile, un convegno con i piccoli comuni di Abruzzo, Lazio, Umbria, Marche e Molise per avviare un confronto tra amministratori, associazioni e realtà locali su queste tematiche.
A questa iniziativa ha dato la sua adesione l’Anci, sia nel momento della promozione, sia nella definizione dei contenuti e sia nella gestione, con l’intervento di dirigenti nazionale dell’associazione, il presidente dell’Anci Piccoli comuni Massimo Castelli ed il responsabile della sezione culturale Vincenzo Santoro, oltre alla direzione regionale con il presidente Luciano La Penna. L’obiettivo è quello di dare vita ad una “Carta di Intenti”, da sottoporre all’attenzione delle Istituzioni governative nazionali e regionali.
Interverranno anche antropologi che negli anni si sono misurati con questa problematica, come Lia Giancristofaro, Valentina Lapiccirella Zingari, Pietro Clemente e Vito teti, autore di recente del volume “Quel che resta”, dedicato proprio al destino di tanti paesi della Calabria e non solo, oltre che delle preziosissime tradizioni culturali che essi custodiscono.
Con questa lettera ti invitiamo a voler partecipare all’iniziativa con un intervento che sottolinei l’esperienza del tuo comune e che possa essere da guida ed esempio, oltre che motivo di riflessione, per tutti i partecipanti e tutti i comuni che vivono la situazione di Cocullo e di tanti altri centri dell’appennino centrale.
Il Sindaco di Cocullo
(Sandro Chiocchio)
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