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AGGRESSIONE IN CARCERE VIA LAMACCIO: RICHIESTA DI ENCOMIO PER CINQUE DETENUTI, DAL TOTO SALVINI ALLA VISITA DELLA SENATRICE

SULMONA - Encomio per cinque detenuti che hanno fatto desistere il collega dal tentativo di tentato omicidio con la richiesta di semilibertà, compatibilmente con lo stato detentivo (vincolo del reato ostativo) e la conferma della custodia cautelare in carcere per l’ergastolano che ha aggredito con olio bollente l’agente penitenziario. Sono questi gli ultimi retroscena all’indomani della brutale aggressione al carcere peligno dove un agente di 47 anni ha avuto la peggio ma le sue condizioni di salute, fortunatamente, vanno man mano migliorando. Al vaglio degli investigatori le immagini della videosorveglianza che hanno svelato tutti i particolari dell’aggressione. Una scena raccapricciante. Dopo aver gettato addosso all’agente dell’olio bollente il detenuto aveva un accendino in mano e il suo intento era quello di completare l’opera. Cinque detenuti hanno evitato il peggio e bloccato il loro collega da un gesto gravissimo. Per questo è stata presentata la richiesta di encomio e semilibertà. Nel frattempo a Sulmona impazza il toto Salvini. Il Ministro dell’Interno ha telefonato ieri all’agente aggredito, annunciando una visita. La storia di “ a lupo a lupo” continua. Un’altra mattinata movimentata con un via vai di messaggi e telefonate che annunciavano l’arrivo del leader della Lega in elicottero prima di mezzogiorno. Cameramen e giornalisti tutti schierati davanti l’ospedale dell’Annunziata ma la visita di Salvini si terrà forse la prossima settimana.

 D’altronde Questura, forze dell’ordine e Asl non sapevano nulla e c’è sempre un protocollo da rispettare. Se Salvini si fa attendere a fare la visita istituzionale ci ha pensato la senatrice del Movimento Cinque Stelle Gabriella Di Girolamo. Senza annunci e clamore mediatico. La parlamentare sulmonese si è recata personalmente nel reparto del nosocomio dove è ricoverato l’agente, facendo sentire la sua vicinanza anzi non solo quella sua ma anche quella del Senato, delle istituzioni e dell’intero paese.

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