Mazara, grande porto e grandi traffici (di Cosa Nostra)

Mazara, grande porto e grandi traffici (di Cosa Nostra) - Ciao amico LEGGIA QUINDI SARÀ UNA CONOSCENZA, Nell'articolo si legge questa volta con il titolo Mazara, grande porto e grandi traffici (di Cosa Nostra), abbiamo preparato bene per questo articolo leggere e scaricare le informazioni in essa. si spera coprire i posti articolo consigli, articolo economia, articolo Notizie, articolo politica, articolo salute, articolo sport, scriviamo può capire. Beh, buona lettura.

titolo : Mazara, grande porto e grandi traffici (di Cosa Nostra)
Link : Mazara, grande porto e grandi traffici (di Cosa Nostra)

Leggi anche


Mazara, grande porto e grandi traffici (di Cosa Nostra)

(Domenica 28 Ottobre 2018)
Tra le viuzze del centro storico di Mazara del Vallo, nel cuore della kasbah, eredità dell’impronta islamica nella città che dista soltanto 200 km dalle coste tunisine, un tempo giravano enormi flussi di droga della mafia. Arrivavano nel grande porto tramite pescherecci e finivano per perdersi tra i vicoli del centro, sul mercato della provincia trapanese e infine su per lo stivale.

Sono diverse infatti le indagini che dai primi anni ‘90 hanno portarono alla luce gli affari, droga e armi in particolare, tra il Maghreb e il nord Italia passando per il porto di Mazara del Vallo. Erano gli “anni d’oro” dei traffici internazionali di droga, gli anni delle stragi che sfociarono negli attentati contro Falcone e Borsellino.

Era il febbraio del ’92 quando due inchieste, condotte dalla Procura della Repubblica di Palermo e da quella di Sciacca, portarono all’arresto di 39 soggetti accusati di associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, riciclaggio, ricettazione, estorsione e detenzione di armi. L’operazione, portata avanti da Polizia e militari dell’Arma, permise di individuare le nuove rotte della droga proveniente dal Marocco.

L’ hashish marocchino veniva lavorato in patria e trasportato in Spagna, Sicilia, Calabria per poi prendere la strada della Lombardia e del nord Europa. Alla base di tutto ci sarebbe stato un “patto” tra le famiglie mafiose palermitane e trapanesi. La droga raggiungeva il porto di Mazara del Vallo nascosta nelle cassette di pesce che ogni giorno sbarcavano al porto. All’alba, dai pescherecci, tra i gamberi e il pesce azzurro giungevano anche enormi carichi di hashish. Per gli inquirenti la mafia avrebbe sbarcato oltre alla droga anche armi provenienti dalla rotta dall’ex Jugoslavia, ottenendo guadagni per miliardi di euro. Gli investigatori per anni hanno seguito gli spostamenti di importanti “pezzi da novanta” delle famiglie mafiose della Kalsa, quartiere marinaro di Palermo, e di Mazara del Vallo. Pedinamenti che permisero di scoprire un vero e proprio “patto di ferro” tra le famiglie mafiose.

I carichi di droga venivano finanziari anche mediante furti di preziose opere d’arte rivendute nel nord Italia. Soldi sporchi che la mafia poi reinvestiva nei traffici internazionali di droga e armi. Nei primi mesi del 1992, secondo gli investigatori dell’epoca, ci sarebbe stata proprio la mano della mafia dietro i più grossi furti d’arte avvenuti nella città di Palermo e non solo. Mesi prima, infatti, un tir carico di argenti antichi, mobili e quadri di valore inestimabile venne assaltato e derubato di tutto il suo carico a Palermo.

La mano sarebbe stata quella della mafia, che sul mercato nero ne avrebbe ricavato guadagni per oltre un miliardo. A finire in manette, mesi dopo, alcuni esponenti della famiglia mafiosa della Kalsa e anche i “corrieri” mazaresi Giuseppe Mezzapelle e Bartolomeo Addolorato a cui spettava il compito di portare la merce da alcuni ricettatori in Lombardia. Sarà proprio Addolorato, che dopo l’arresto iniziò a collaborare con la giustizia, a guidare gli investigatori nella giusta direzione, unendo tutti i tasselli del mosaico sugli enormi traffici internazionali di droga che passavano per il porto mazarese.

È proprio il “pentito” Addolorato che nel luglio dello stesso anno contribuì all’arresto di 42 persone nelle diverse operazione denominate “Sole 2” e “Sole 3”. Addolorato, ex comandante di un peschereccio utilizzato per trasportare droga, rivelò anche il piano per uccidere un capitano dei carabinieri che si era messo di traverso. L’investigatore indagava sui traffici della mafia palermitana e mazarese tra il Marocco e la Sicilia. Addolorato rivelò il piano di morte già avviato a cui lui stesso avrebbe preso parte. Era la mafia violenta che uccideva gli uomini dello Stato che si opponevano. Una mafia spietata e affaristica che versava sangue in tutta l’Isola.

Le sue rivelazioni oltre a sventare il piano di morte nei confronti del Militare, permisero di individuare i pescherecci che facevano la spola tra l’Africa e la Sicilia con carichi di droga. Le indagini furono condotte dal procuratore di Palermo Pietro Giammanco, dall’aggiunto Paolo Borsellino e dei sostituti Carmelo Carrara, Ignazio De Francisci e Antonio Ingroia. Per gli investigatori, quindi, la mente dei traffici era alla Kalsa sotto la guida dei clan Fidanzati, Spadaro e Buccafusca. A Mazara del Vallo, invece, vi era il braccio operativo di armatori e comandanti compiacenti. Addolorato rivela che metteva a disposizione il suo peschereccio e la sua esperienza di capitano. Era lui che individuava i punti in cui trasbordare la droga su imbarcazioni più piccole, in modo da entrare al porto di Mazara senza dare nell’occhio. Venivano impiegati sei pescherecci che con dieci viaggi riuscivano a trasportare oltre 60 tonnellate di hashish nascoste in doppifondi.

Ma dopo l’arresto avvenuto qualche mese prima in seguito al furto delle opere d’arte, i rapporti tra palermitani e mazaresi si interrompono bruscamente, spingendo Addolorato a collaborare con la giustizia. Racconti messi nero su bianco davanti ai giudici di Palermo che lasciarono accesi i fari sulla città e sul suo importante porto, rimasto, anche negli anni successivi, centro importanti traffici all’ombra della potente mafia trapanese.

[Fonte: repubblica.it - Emanuel Butticè]


Così l'articolo Mazara, grande porto e grandi traffici (di Cosa Nostra)

vale a dire tutti gli articoli Mazara, grande porto e grandi traffici (di Cosa Nostra) Questa volta, si spera in grado di fornire benefici a tutti voi. Va bene, si vede in un altro post articolo.

Ora stai leggendo l'articolo Mazara, grande porto e grandi traffici (di Cosa Nostra) l'indirizzo del link https://leggiaquindi.blogspot.com/2018/10/mazara-grande-porto-e-grandi-traffici.html

Subscribe to receive free email updates:

Related Posts :

0 Response to "Mazara, grande porto e grandi traffici (di Cosa Nostra)"

Posta un commento