Mazara, interrogazione del Consigliere Francesco Foggia: "Giù le mani dall'assegno di cura per disabili gravi"

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Mazara, interrogazione del Consigliere Francesco Foggia: "Giù le mani dall'assegno di cura per disabili gravi"

(Venerdì 29 Dicembre 2017)
Mazara - Riceviamo e pubblichiamo integralmente la seguente interrogazione del Consigliere comunale Francesco Foggia (PSI) di Mazara del Vallo Gruppo Consiliare Indipendente

Al Sindaco di Mazara del Vallo On. Nicolo’ Cristaldi

Al Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci

All’Assessore regionale della famiglia delle politiche sociali
e del lavori Dott.ssa Maria Ippolito

Ai Deputati regionali dell’ARS

Al Direttore Generale dell’Asp di Trapani Giovanni Bavetta

Al Commissario dell’Asp di Palermo Dott. Antonino Candela

INTERROGAZIONE

Oggetto: Disabilità gravissima e grave. Mantenimento dell’assegno di cura. Riconoscimento del diritto alla libera scelta e del caregiver.

Premesso che il contributo monetario, come sostegno al disabile gravissimo, ha aiutato a migliorare la condizione di benessere e di qualità di vita dello stesso.

Considerato che nessuno conosce meglio del familiare i bisogni primari dell’assistito, infatti esso è parte integrante dell’unità di valutazione multidisciplinare dell’Asl, norma contenuta nello schema dell’articolo 14 della legge 328/2000.

Premesso che oggi si richiede alle Istituzioni uno sforzo maggiore per considerare il disabile una persona, nonostante la condizione di salute precaria, in grado di decidere con chi stare e da chi farsi assistere.

Considerato che l’assegno di cura ha permesso al disabile gravissimo ed a chi ne fa le veci, di scegliere liberamente la persona più idonea, con la quale ha instaurato un rapporto di fiducia, tenendo conto della dignità dell’individuo in quanto tale, a prescindere del suo stato di salute. Diversamente da quel che accade con il servizio di assistenza indiretta, che mortifica la persona con disabilità gravissima, focalizzando l’attenzione solo sulla sua disabilità.

In assenza di interventi da parte dello stato è la famiglia che garantisce l’assistenza necessaria per consertirne la permanenza nel proprio domicilio. Il familiare rinuncia alla propria vita per garantire l’assistenza al proprio familiare disabile 24 ora su 24

Premesso che il decreto presidenziale n.545 del 10 maggio 2017 art 3 stabilisce un assegno mensile di 1500 euro per ogni disabile gravissimo. Questo contributo monetario ai disabili è irrisorio rispetto a ciò che fino ad oggi si è sperperato con la formula di assistenza indiretta. Nei vari passaggi burocratici, il dispendio delle risorse economiche è pari al triplo rispetto al contributo diretto al disabile gravissimo.

In riferimento alla legge regionale di stabilità del 9 maggio 2017, n.8, titolo II art.9 (rubricato Fondo Regionale per la disabilità e per la non autosufficienza) pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 17 maggio 2017 n.20 (parte I – n.14) ed in vista del Decreto Presidenziale (da emanarsi entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della Legge su proposta dell’Assessore Regionale alla Salute) che stabilirà i criteri e le modalità di erogazione degli interventi di assistenza di cui (al comma 2 lettera B) ivi compresi i trasferimenti monetari, al fine di garantire l’attuazione dei livelli essenziali di assistenza in relazione al progetto di vita,

SI INTERPELLA IL SINDACO DI MAZARA DEL VALLO, ON. NICOLO’ CRISTALDI
-Al fine di intervenire nelle giuste sedi affinché si vigili sul corretto andamento ed esito positivo, mantenendo l’assegno di cura per come era previsto secondo la suddetta legge, si chiede pertanto che rimanga invariata tale decisione nel rispetto della convenzione ONU sui diritti del disabile del 2006.

SI INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIA, ON. NELLO MUSUMECI

-Sulle sue intenzioni riguardo all’assegno di cura

-Per quale motivo si suppone che per una giusta assistenza al disabile gravissimo ci si deve affidare per forza alle cooperative?

-Considerando le risorse disponibili, non sarebbe preferibile che l’assegno di cura rimanga in forma diretta, piuttosto che tornare ad affidarsi agli enti del terzo settore?

-Perché non mantenere invariato il decreto presidenziale n.545 del 10 maggio 2017 come volontà del disabile?

- A cosa servirebbe una rendicontazione che limiterebbe la volontà del disabile gravissimo di vivere la propria vita in totale libertà di scelta migliorando il suo tenore di vita?

SICURO DI UN VOSTRO RISCONTRO, CON URGENZA ATTENDIAMO UNA RISPOSTA

Mazara del Vallo il 29/12/2017

Il consigliere Comunale

Francesco Foggia


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