"ARA PATRIAE. SULMONA AI SUOI CADUTI DI GUERRA". PRESENTATO IL LIBRO DI FABIO MAIORANO

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Presentato ieri al Centro Pastorale Diocesano - Sulmona il libro di Fabio Maiorano
SULMONA - Stampato con il generoso contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio dell’Aquila e in collaborazione con il Circolo Collezionismo di Sulmona, questo libro restituisce identità e memoria ad un centinaio di Caduti, i cui nomi non compaiono né sulle lapidi del monumento di piazzale Carlo Tresca, né sulle croci del Parco della Rimembranza (all’ingresso del cimitero comunale), e neppure negli elenchi ufficiali della Città di Sulmona: in sintesi, è il doveroso omaggio a tutti i sulmonesi che hanno sacrificato la vita nelle sanguinose – e inutili – guerre combattute nella prima metà del Novecento.
Inoltre, la consultazione dei documenti d’archivio ha consentito di riscostruire sintetiche biografie di quasi tutti i caduti, ma anche di emendare i numerosi errori anagrafici riscontrati nei nomi incisi sui marmi del momumento: infatti, sul cippo eretto in piazzale Carlo Tresca sono elencati i nomi di 179 martiri della prima guerra mondiale, ma il computo non è esatto, sia perché nei faldoni sono stati “scoperti” altri 40 caduti finora ignoti (nati o residenti a Sulmona), sia perché le generalità di un militare con il doppio nome di battesimo – Franco Filippo Tirabassi – sono state attribuite a due distinti caduti: Franco Tirabassi e Filippo Tirabassi.



Ad oggi, i morti “ufficiali” della Grande Guerra sono 218, come dimostra questa ricerca condotta su centinaia e centinaia di documenti: i fascicoli dell’Archivio Civico di Sulmona (depositato nella locale sezione di Archivio di Stato), i Registri comunali dello Stato Civile e dell’Anagrafe, le Liste di Leva, i Fogli Matricolari custoditi negli Archivi di Stato dell’Aquila e di Chieti e, non ultimo, l’Albo del Ministero della Difesa, Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in guerra.
In aggiunta, tra i martiri della Grande Guerra è d’obbligo annoverare anche i due sulmonesi arruolati nell’esercito statunitense e periti in terra di Francia, come pure vanno iscritti sulle lapidi i due concittadini morti nel conflitto italo-turco del 1911-1912: in totale, 220 caduti.
Da rilevare, poi, che sulle croci del Parco della Rimembranza, allineate nell’area antistante all’ingresso del Cimitero comunale, sono incisi i nomi di sette caduti dei quali non si è rinvenuta traccia nei registri municipali dell’Anagrafe e dello Stato Civile, come pure nell’Albo Onorcaduti del Ministero della Difesa.
Omissioni ed errori anagrafici sono emersi anche tra i militari deceduti tra il 1935 e il 1945, il decennio che abbraccia le vicende della campagna d’Africa, della guerra civile spagnola e del secondo conflitto mondiale. Dei 185 caduti enumerati nell’Ara Patriae di piazzale Carlo Tresca, tre sono da depennare: i due soldati periti nella prima Guerra mondiale (Antonio Corsetti e Salvatore Valentini) e il fante Giovanni Caponetti, citato due volte. I nominativi di Pasquale Del Tinto e di Sante Pacifici, invece, si devono incidere sulle lapidi dei martiri della Grande Guerra.

Dai documenti analizzati, si contano altri 63 caduti finiti incredibilmente nell’oblio, tanto da non essere annoverati neppure nell’elenco ufficiale stilato dal Comune di Sulmona: i 44 militari registrati nella Banca Dati del Ministero della Difesa (Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti di Guerra) o nei fascicoli dei «Presente alle Bandiere», ai quali bisogna sommare i 18 caduti rintracciati nei documenti dell’Archivio Civico: alcuni deceduti per ferite o malattie contratte al fronte (invalidi già titolari di pensione di guerra), altri residenti a Sulmona – per ragioni di lavoro o di matrimonio – ma nati altrove.
In sintesi, i militari morti nel decennio 1935-1945 sono 243 mentre i caduti di tutte le guerre, da ricordare nelle lapidi del monumento, ammontano a 463.
Da segnalare, infine, che la ricerca è arricchita dalle fotografie di alcuni caduti – le poche che si sono potute recuperare a corredo delle sintetiche biografie di ciascuno – e dalla serie di immagini che raccontano i cambiamenti più significativi dell’abitato di Sulmona nel corso della prima metà del secolo passato. Parimenti, va rimarcato il prezioso apporto di Fabio Di Fonso, presidente del Circolo Collezionismo Sulmona, che ha curato con appassionata competenza il testo del capitolo Notizie dalle trincee, corredandolo di esemplificative cartoline postali d’epoca tratte dalla sua pregevole collezione.
Come le precedenti pubblicazioni, anche questo libro non sarà in vendita; le singole copie saranno distribuite previa donazione nei giorni feriali (da lunedì 26 marzo a sabato 31, ore 10-12,30) nella sede della Casa delle Culture, in piazza dell’Annunziata n° 16. La somma raccolta sarà destinata al restauro dell’Ara Patriae, il Monumento ai Caduti di piazzale Carlo Tresca che necessita di immediati lavori di manutenzione.
                                                                        





il bombardamento della valle peligna del 1944

la zona indica il bombardamento del Monte San Cosimo


Fabio Maiorano


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