DI BENEDETTO:"GIU’ LE MANI DALLA GIOSTRA CAVALLERESCA DI SULMONA"

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SULMONA - "Il finale di campagna elettorale per l’elezione del Consiglio Regionale abruzzese, non manca di riservare, in quest’ultimo periodo, fatti che dovrebbero far arrossire di vergogna chi sta mettendo in atto queste “bassezze” elettorali a danno innanzitutto di un’etica politica. E’ di qualche ora fa la notizia di un incontro, organizzato con tanto di locandina,  nella sede di uno dei borghi dell’associazione Giostra, dove il vice sindaco Nicola Angelucci avrebbe dovuto presentare il progetto di riqualificazione di via Turati. Peccato, però, che all’incontro pubblico più di qualcuno, visibilmente sorpreso e contrariato, si sia trovato di fronte la candidata Marianna Scoccia, in Gerosolimo, alla presenza, anche, di Domenico Taglieri, presidente onorario della Giostra Cavalleresca e Armando Sinibaldi, vice presidente Fondazione Carispaq entrambi palesemente sostenitori della candidata Scoccia.
Non solo. I dirigenti della Giostra invitano con un messaggino, ad  una cena (a questo punto elettorale fino a prova di smentita),  i componenti dei Borghi e Sestieri, con l’intento – è inutile nascondersi dietro improbabili foglie di fico – di spingerli a schierarsi nella battaglia politica in corso. Così facendo non è difficile  dubitare circa la correttezza dell’operato della dirigenza della Giostra che mina, di conseguenza, la credibilità dell’intera associazione che, come noto, è patrimonio della città tutta, senza distinzione di appartenenze a questa o quella famiglia politica cittadina.  Trascinata su un terreno - quello dello scontro politico - che nulla ha a che fare con la sua ragione sociale e la natura stessa della sua esistenza,  ancora una volta in maniera palese e senza remore di alcun genere,  violando tra l’altro un principio statutario che ne impedisce ogni possibile strumentalizzazione, si vorrebbe trasformare la Giostra Cavalleresca in strumento di pericolosa divisione in una Città che di tutto avrebbe bisogno tranne che di ulteriori contrapposizioni. RESTITUIRE CREDIBILITA’ALLA POLITICA, significa, pretendere il rispetto da parte dei dirigenti dei canoni di correttezza statutaria invece che favorire questa deriva clientelare che danneggia non solo gli inconsapevoli associati, ma l’intera città".

Mimmo Di Benedetto





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